Laboratorio foodomics
Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad un cambiamento progressivo della ricerca nutrizionale, tradizionalmente focalizzata a fornire cibo a sufficienza per nutrire le persone, verso una visione innovativa della dieta come via per migliorare o ripristinare la salute. L’interesse in continua crescita per argomenti legati all’alimentazione, tra cui sicurezza, qualità, tracciabilità, genuinità, composizione, profilo sensoriale, contaminazione e conformità ai requisiti normativi, ha spinto il mondo scientifico verso lo sviluppo e l’implementazione di tecniche analitiche in grado di indirizzare queste domande critiche. In questo contesto il termine “Foodomics” è stato coniato nel 2009 da Cifuentes e collaboratori per descrivere: “una disciplina che studia i settori dell’alimentazione e della nutrizione attraverso l’applicazione di tecnologie Omics avanzate per migliorare il benessere, la salute e fiducia”. Di conseguenza, foodomics intende essere un approccio globale che raccoglie e integra le informazioni provenienti da diverse aree di lavoro, in cui sono coinvolti il cibo (più in generale la nutrizione), tecniche analitiche avanzate (omiche, eventualmente accoppiate a studi in vitro, in vivo e clinici) e bionformatica. Ciò ci consente di comprendere come il cibo può promuovere la salute, prevenire le malattie o aumentare le prestazioni individuali.
A tal fine si ritiene di racchiudere sotto il nome FOODOMICS i tre laboratori di:
- Biologia Molecolare (nutraceutica, nutrienti, componenti bioattivi);
- Agrigenomica;
- Nutrigenomica ( Nutrigenetica, Epigenetica, Microbioma).
Lo stile di vita è strettamente legato allo sviluppo di malattie e la nutrizione è considerata uno dei fattori più importanti (sia in modo negativo che positivo) che influenza la salute.
Da un punto di vista scientifico, foodomics può fornire strumenti ottimali per identificare stili di vita e dietetici appropriati. Per mezzo della Nutrigenetica, che studia come il background genetico influenzi la predisposizione alla dieta e la Nutrigenomica, che fornisce informazioni su come la dieta influenzi la trascrizione genica, l’espressione proteica e il metabolismo [Kussman M et al, J. Biotechnol, 2006], foodomics potrebbe aiutare a decifrare il modo in cui il cibo può interagire con i geni e successivamente con le proteine e metaboliti.
Le informazioni ottenute potrebbero essere utilizzate per identificare i Biomarkers per monitorare gli interventi dietetici e per progettare nuove strategie al fine di manipolare il funzionamento cellulare attraverso la dieta. Spiegando perché i diversi soggetti rispondono in modo diverso al cibo, la Foodomics potrebbe anche aiutare lo sviluppo di interventi terapeutici personalizzati attraverso manipolazioni su misura della dieta [Remely M et al, Curr Opin Clin Nutr Metab Care, 2015]. Inoltre, identificando e caratterizzando i composti bioattivi, Foodomics potrebbe fornire informazioni rilevanti per lo sviluppo di nutraceutici e alimenti funzionali. Foodomics può svolgere un ruolo fondamentale nel valutare la qualità e la sicurezza degli alimenti attraverso l’identificazione di composti potenzialmente pericolosi. Questo è estremamente importante per le allergie alimentari, che rappresentano oggi un grave onere per la salute pubblica. Le allergie alimentari sono spesso causate da componenti proteici e dai loro prodotti di degradazione; arachidi, noci, uova, latte, pesce, molluschi, grano e soia rappresentano le più importanti fonti di allergeni. La produzione, la lavorazione, il trasporto e lo stoccaggio sono anche fasi critiche per la contaminazione di alimenti con microrganismi potenzialmente dannosi, che rappresentano un problema di grande importanza economica e di salute pubblica. Al fine di garantire la sicurezza alimentare e aiutare a prevenire l’insorgere di malattie di origine alimentare, Foodomics potrebbe fornire strumenti utili per individuare i patogeni e / o i loro metaboliti tossici. Nel complesso, Foodomics può rispondere alla crescente domanda di “biomarcatori” che valutino la qualità e l’autenticità degli alimenti per soddisfare le richieste sia dei produttori che dei consumatori.